Roberto de Mattei
Podcast di Roberto de Mattei
A Sanremo sarà “benedetto l’inferno”?
0:00
-7:27

A Sanremo sarà “benedetto l’inferno”?

Quest’anno, 2023, ricorreranno dieci anni, da un importante convegno che si svolse il 21 settembre 2013 al Palazzo della Gran Guardia di Verona sul tema: “La teoria del Gender: per l’uomo o contro l’uomo?” Il convegno era organizzato dall’Associazione Famiglia Domani e dal Mevd, Movimento europeo per la Difesa della Vita e della dignità umana. Intervennero, oltre al sottoscritto il professor Mario Palmaro, che sarebbe venuto a mancare sei mesi dopo, il 9 marzo 2014, la dottoressa Chiara Atzori, la professoressa Dina Nerozzi, il professor Luca Galantini e il professor Matteo D’Amico. Il convegno fu aperto dall’allora sindaco di Verona Flavio Tosi e dal vescovo di Verona mons. Giuseppe Zenti. Un convegno importante dunque, i cui atti sono stati pubblicati dall’editore Solfanelli e si possono ancora trovare.

Quel convegno fu una delle prime voci che si levò in Italia contro il Gender, una parola e un concetto, allora sconosciuti all’opinione pubblica, anche se il cosiddetto “genere neutro”, iniziava a far tendenza nella moda e nella pubblicità, e in alcuni paesi venivano presentate proposte di legge per eliminare la distinzione tra genere maschile e genere femminile al fine di permettere ai giovani una “libera autodeterminazione della propria sessualità”. 

Il convegno di Verona spiegò che l’idea di fondo del gender consiste nel negare l’esistenza di una natura umana e di leggi morali che da questa natura umana discendono. Uomini e donne, secondo la teoria del gender non si nasce, ma si diventa. L’idea di natura, che rimanda all’idea di un Dio creatore, è sostituita dall’idea di cultura e l’uomo si sostituisce a Dio come padrone della cultura e della natura. Le conseguenze sono devastanti. “In un mondo senza legge naturale – diceva Palmaro – la normalità non esiste più, le condotte contro natura non esistono più, il peccato non esiste più”.

Dieci anni fa la teoria del Gender sembrava un’elucubrazione intellettuale di menti distorte, destinata a infrangersi contro il buon senso dell’uomo della strada, ma oggi la Rivoluzione culturale è talmente avanzata da pervadere l’intera società. Chiunque abbia figli o nipoti, di otto, nove, dieci anni, è destinato a subire prima o poi domande del tipo: “Che cosa significa essere bisessuale?” Perché di questo parlano i compagni di scuola e alcuni maestri, suggerendo ai bambini di scegliere il genere a cui vogliono appartenere, maschile o femminile che sia, sulla base dei propri “sentimenti”

. Ma oggi l’ideologia del gender ha superato le categorie binarie di maschio e di femmina, che vengono sostituite da quella di gender fluid, di sessualità fluida o liquida. Gender fluid significa che si può essere, di momento in momento, a seconda delle situazioni, maschi, femmine o qualsiasi altra cosa, piegando la natura ai propri impulsi e desideri. Se si sceglie di essere maschi o femmine si sceglie un’identità definita, mentre il gender fluid è il regno del caos e dell’indeterminazione, che a ben riflettere è l’anticamera dell’inferno.

La fluidità sessuale è sempre più presente nella moda, nella pubblicità e nel mondo dello spettacolo, al punto che un oscuro cantante, Manuel Franco Rocati, in arte “Rosa Chemical,” ha annunciato che porterà al Festival di Sanremo il gender fluid, il sesso indeterminato e l’amore poligamo, in una sua canzone dal titolo Made in Italy.

Il Festival di Sanremo è il più famoso spettacolo di intrattenimento italiano, trasmesso dalla televisione pubblica in prima serata. Dunque, se la notizia sarò confermata, la sessualità fluida entrerà in tutte le case italiane, come qualcosa di assolutamente normale. Come non vedere in tutto questo un’opera diabolica?

L’autore del messaggio gender fluid di Sanremo, Rosa Chemical ha prodotto nel 2022, assieme alla cantante Gianna Nannini un brano musicale dal titolo Benedetto l’inferno, che è un vero e proprio inno al sesso e al demonio.

Benedetto l’inferno: basta il titolo, senza bisogno di ascoltare le orribili strofe: benedetto il luogo di tutti gli orrori, di tutte le sofferenze, di tutti i supplizi, destinato per l’eternità a chi si rivolta contro Dio e contro la sua legge. Questo è il messaggio che diffonde Rosa Chemical, il cantante gender fluid di Sanremo a cui i mass media già dedicano tutta la loro attenzione.   

La nostra vita sulla terra ci pone di fronte a una scelta drammatica: il paradiso o l’inferno: la felicità eterna o l’eterna dannazione. A seconda della nostra scelta saremo giudicati e la sentenza, una volta pronunciata, sarà inappellabile. Esiste un giudizio di Dio, esiste l’eternità, esiste l’inferno, che è il luogo dei tormenti eterni, dell’infelicità senza fine. Solo il demonio può benedire l’inferno e se un uomo o una donna ripetono questa bestemmia, miserabile sarà il loro destino, quando si vedranno nelle mani di Lucifero, abbandonati non solo dagli uomini, ma dalla Regina degli angeli e da Dio, Padre di ogni misericordia. 

A che cosa servirà il successo di Sanremo quando con la morte tutto sarà ridotto in cenere e si aprirà l’abisso dell’eternità? Eternità beata per chi ha rispettato la legge divina e naturale, ma eternità di tormenti per chi ha benedetto l’inferno e la sessualità fluida. All’esibizione blasfema dei cantori del gender fluid e dell’inferno, opponiamo in ginocchio la preghiera che nel 1917 la Madonna ha insegnato a Fatima ai tre pastorelli: “Gesù mio, perdonateci le nostre colpe, preservateci dal fuoco dell’inferno e portate in cielo tutte le anime, specialmente le più bisognose della vostra misericordia”. 

Ma per chi sfida Dio e la sua legge, suona presto, in vita o in morte, l’ora della Giustizia, non quella della Misericordia.

0 Comments