Roberto de Mattei
Podcast di Roberto de Mattei
Elly Schlein e le Quattro tempora di Quaresima
0:00
-6:26

Elly Schlein e le Quattro tempora di Quaresima

Nella liturgia della Chiesa le “Quattro tempora” sono quattro distinti gruppi di giorni, in diversi momenti dell’anno, caratterizzati da preghiera e penitenza, in cui il cristiano volge lo sguardo a Dio e alla sua Divina Provvidenza. Nel sabato delle quattro tempora di Quaresima, la liturgia romana propone un passo del Deuteronomio in cui Mosè, rivolgendosi al popolo di Israele lo invita ad essere fedele alla Legge del Signore, con queste parole: “Oggi tu hai eletto il Signore, perché egli sia il tuo Dio, hai eletto di camminare nelle sue vie, di osservare le sue cerimonie, i suoi comandamenti e le sue ordinazioni, e di obbedire al suo comando. E il Signore oggi ha eletto te, affinché tu gli sia un popolo tutto suo, come egli ha detto, e osservi tutti i suoi comandamenti; ond’egli ti renda eccelso sopra tutte le nazioni che ha create, a lode, rinomanza e gloria sua, e tu sia il popolo santo del Signore Dio tuo, come egli ha detto”. (Dt, 26, 16-19).

Dom Guéranger, che è la nostra guida nell’anno liturgico, commenta così:

Il Signore c’insegna, in questo passo di Mosè, che una nazione fedele nel custodire tutte le prescrizioni del divino servizio sarà benedetta fra tutte le altre. La storia ci conferma la verità di questo oracolo. Di tutte le nazioni che sono perite, non ve n’è una sola che non l’abbia meritato per la dimenticanza della legge del Signore; e non può essere diversamente. A volte il Signore aspetta prima di percuotere, ma lo fa affinché il castigo sia più solenne ed esemplare. Ci si vuol rendere conto della solidità dei destini d’un popolo? Si esamini il suo grado di fedeltà alle leggi della Chiesa. Se la sua costituzione ha per base i princìpi e le istituzioni del cristianesimo, una tale nazione può avere dei germi di malattia, ma il suo temperamento è robusto; l’agiteranno le rivoluzioni, ma non l’annienteranno. Se la massa dei cittadini è fedele all’osservanza dei precetti esteriori, rispettando per esempio il giorno del Signore, e le prescrizioni della Quaresima, possiede certamente un fondamento morale, che preserverà questo popolo dai pericoli d’una dissoluzione.”

Ma cosa accade quando un popolo è infedele non solo all’osservanza dei precetti esteriori, cioè al culto e alle usanze della Chiesa, ma anche alle leggi che costituiscono il fondamento della società cristiana?

Sono una donna, amo un’altra donna, non sono una madre” così si è presentata la nuova segretaria del Partito Democratico Elly Schlein in una manifestazione del suo partito a piazza del Popolo a Roma lo scorso 23 settembre. Il Pd, che rappresenta il 17 % dei voti degli italiani, ha eletto alla sua guida un leader che si presenta come “Bisessuale, femminista, progressista” e “non madre”. E’ un’antitesi della morale cattolica. Ma gli avversari politici, che rappresentano la maggioranza degli italiani, non mettono in discussione la proclamazione pubblica di omosessualità della Schlein, si limitano al massimo a scherzarci sopra, senza osare definirla una inaccettabile trasgressione della legge naturale. Il relativismo ha sostituito l’oggettività dei princìpi morali. Eppure ci troviamo di fronte all’ostentazione pubblica di uno di quei peccati che la morale cattolica condanna senza appello. 

Secondo il Catechismo di san Pio X vi sono peccati che gridano vendetta al cospetto di Dio: Questi peccati sono: “1. l’omicidio volontario; 2. l’atto impuro contro natura; 3. l’oppressione dei poveri; 4. defraudare l’operaio della giusta mercede”. 

Il Catechismo della Chiesa cattolica di Giovanni Paolo II ribadisce questa verità, ricordando che esistono «peccati che gridano verso il cielo». Gridano verso il cielo, secondo il nuovo Catechismo: “il sangue di Abele; il peccato dei Sodomiti; il lamento del popolo oppresso in Egitto; il lamento del forestiero, della vedova e dell’orfano; l’ingiustizia verso il salariato”. 

Lo stesso Giovanni Paolo II, nella enciclica Veritatis Splendor, al n. 81, ricorda le parole di San Paolo: “Non illudetevi: né immorali, né idolatri, né adulteri, né effeminati, né sodomiti, né ladri, né ubriaconi, né maldicenti, né rapaci erediteranno il Regno di Dio, 1 Cor. 6,9-10”

Ritornano le parole di Dom Guéranger “Ci si vuol rendere conto della solidità dei destini d’un popolo? Si esamini il suo grado di fedeltà alle leggi della Chiesa”. 

Elly Schlein, che proclama pubblicamente di essere sodomita, sfida quell’ordine naturale e cristiano, su cui si dovrebbe basare qualsiasi consorzio umano. Dio può assistere indifferente a questo sovvertimento morale, condiviso in maniera diretta o indiretta, da milioni di italiani? “A volte – dice dom Guéranger – il Signore aspetta prima di percuotere, ma lo fa affinché il castigo sia più solenne ed esemplare”. La prospettiva di Fatima, secondo cui un grande castigo attendeva l’umanità, se non si fosse convertita, non dovrebbe costituire un elemento di riflessione in questa Quaresima, in cui Elly Schlein domina lo scenario politico?

0 Comments