La fedeltà della città di Roma al Rito Romano antico
Anche dopo il motu proprio di papa Francesco Traditionis custodes del 16 luglio 2021, a Roma si continua a resistere alla nuova liturgia, continuando a celebrare il Rito Romano antico.
Fin dal 1965, durante il Concilio fu avviata la celebrazione di una Messa che prevedeva molte parti in lingua volgare e gli altari rivolti verso il popolo. Il 7 marzo Paolo VI celebrò la Messa, in una parrocchia di Roma, in lingua italiana, ed esortò i parroci a collaborare per l’applicazione della riforma. Il 4 marzo 1967 fu autorizzata la recita del canone della Messa ad alta voce e in lingua volgare. Anche a Roma, come in altre parti del mondo si manifestò però un’opposizione alla riforma liturgica, che ebbe la sua prima espressione con la fondazione dell’Associazione internazionale Una voce, per la salvaguardia della liturgia latino-gregoriana.