Putin, le elezioni americane e il prossimo conclave
prepara sarà decisivo per il futuro della Chiesa, che appare oggi come una terra desolata. Ciò non sfugge ai maestri della guerra psicologica che cercheranno con tutti i mezzi di condizionare l’elezione del prossimo Pontefice, attraverso le campagne sui social media, il finanziamento di gruppi russofili, l’infiltrazione di agenti provocatori nel mondo cattolico, la corruzione e il ricatto di vescovi e cardinali. Ciò potrebbe avvenire negli stessi mesi in cui una guerra ibrida fatta di pressioni militari e politiche, attacchi cyber e invasioni migratorie sembra destinata ad aggredire l’Europa. In questo quadro, a Putin non interessa un Papa conservatore o progressista, ma un paladino del disarmo, che veda nella Russia un baluardo contro l’Occidente corrotto. La massiccia “Psyop” (operazione psicologica) in corso coinvolge una parte del mondo cattolico conservator-tradizionalista, che mentre protesta a viva voce contro “il Papa dittatore”, si genuflette di fronte al despota del Cremlino. Così le bandiere dell’Eurasia sventolano e quelle dell’Occidente vengono ammainate. Roma continua ad essere il centro del mondo e se la Divina Provvidenza non donerà alla Chiesa un Papa coraggioso e combattivo, la sorte dell’Occidente sarà segnata, come sarebbe accaduto se dal caos non fosse sorto san Leone Magno nel V secolo e san Pio V mille anni dopo.