Roberto de Mattei
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Quando la terra trema…
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Quando la terra trema…

Il terremoto che ha devastato regioni intere della Turchia e della Siria, creando una spaccatura di oltre 300 chilometri, con più di 25.000 morti, è una tragedia che dovrebbe farci riflettere sulla precarietà della vita umana e sull’azione di Dio nella storia. La fede cattolica infatti, ma anche la riflessione razionale, ci dice che Dio esiste, e nulla sfugge alla sua Volontà: tutto ha un senso, tutto ha un significato. 

Ricordo le polemiche che ho suscitato quando, parlando sullo Tsunami in Giappone, nel 2011, e, più recentemente, sulla pandemia di Covid, ho ricordato l’esistenza di castighi di Dio. Ho raccolto questi interventi in un libro pubblicato dalle Edizioni Fede e Cultura con il titolo Dio castiga il mondo? Nelle pagine di questo libro pongo questo problema di fondo: Dio non è indifferente al male commesso dagli uomini. Il male commesso dai singoli individui, se non si pentono prima della morte, viene punito nell’eternità. Il male commesso da popoli e nazioni intere, viene punito nel corso della storia, perché i popoli e le nazioni non hanno eternità. Per punire i peccati collettivi degli uomini Dio si serve degli uomini stessi, attraverso guerre e rivoluzioni, ma si serve anche della natura, che sembra quasi ribellarsi all’uomo che si rivolta contro Dio.

Dio ci parla anche attraverso i terremoti e gli uragani. Ci ricorda la sua potenza e la nostra fragilità. Ci ricorda che saremo giudicati, non solo nell’eternità, ma anche nella storia. La fine del mondo sarà un disastro cosmico che il libro dell’Apocalisse ci presenta in maniera misteriosa, La rovina sgorgherà da tutti gli elementi che servono alla vita dell’uomo. Terra e mare, fiumi, stelle, alberi, diventeranno strumenti del giudizio divino (Apocalisse 8, 7-12). Ma gli uomini saranno ciechi e induriti e non riconosceranno nel castigo la mano di Dio.

Ciò accadrà alla fine del mondo, ma continua ad accadere nel corso della storia, soprattutto in un’epoca, come la nostra, che appare come una prefigurazione della fine dei tempi. Il complottismo dilagante è una delle espressioni di quella cecità che attribuisce all’azione malvagia dell’uomo qualsiasi cosa accada, escludendo di principio la possibilità di un castigo divino.

Ad esempio, stanno girando sui social dei twitter e degli articoli secondo i quali il terremoto che ha colpito la Turchia e Siria sarebbe un sisma artificiale, creato dagli Stati Uniti, con la tecnologia “HAARP” (acronimo di “High-Frequency Active Auroral Research Program), un progetto scientifico americano per agire sulla ionosfera. Il fine del terremoto artificiale sarebbe quello di punire la Turchia che vorrebbe uscire dalla Nato per collaborare con la Russia e la Siria di Assad. 

Non c’è nessuna dimostrazione né politica, né scientifica di questo fatto. Gli esperti dell’INGV, l’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia, hanno spiegato che il terremoto della Turchia si deve alla rottura di una faglia in una zona sismicamente attiva. Questa spiegazione scientifica non contrasta con la Volontà divina, perché Dio è l’autore dell’universo e il padrone della natura. Non esiste uno scatenamento delle forze cieche della natura, così come non esiste per l’uomo la possibilità di agire nella storia senza essere strumento, anche solo inconsapevole dei piani divini. Tutto è sottomesso a Dio, che tutto ordina alla sua gloria.

Oggi invece, grazie anche alla potenza di Internet, si pretende di spiegare il significato di tutto ciò che accade senza ricorrere a Dio. Gli uomini sanno tutto, meno che Dio esiste. Sanno tutto meno che nulla sfugge all’azione di Dio. Oggi viviamo in un’epoca di follia, perché l’esistenza di un Dio creatore, che ha cura di ogni cosa creata, visibile e invisibile, è apertamente negata dalla falsa sapienza del mondo.

  Eppure Dio è sempre infinitamente misericordioso nei nostri confronti, anche quando ci punisce. Quando siamo immersi nel piacere tendiamo a dimenticare Dio. Quando gemiamo nella sofferenza, alziamo più facilmente gli occhi verso di Lui per implorarlo.

Nell’ora più oscura della storia, sulla collina del Calvario, un terremoto seguì alla morte di Gesù. Ma il centurione Longino, che aveva trafitto con la sua lancia il cuore di Gesù, vide nel terremoto la mano di Dio e, intimorito, proclamò la Divinità di Cristo. Il Vangelo dice che il centurione, e quelli che con lui facevano la guardia a Gesù, alla vista del terremoto e di quello che succedeva, furono presi da grande timore e dicevano: «Davvero costui era Figlio di Dio!» (Matteo. 27, 54).

Quando la terra trema, gli uomini sono presi anch’essi da tremore, che è l’inizio della Sapienza, e volgono, o dovrebbero volgere, lo sguardo a Dio. Quando la terra trema, il grido che si leva dai nostri cuori.

dovrebbe essere quello del centurione: Dio esiste e noi lo abbiamo colpito! (

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