Il 24 maggio si celebra nella Chiesa la festa liturgica di Maria Ausiliatrice, «Auxilium Christianorum». Questa invocazione a Maria fu introdotta nelle Litanie Lauretane dal Papa san Pio V, per commemorare la vittoria contro i Turchi a Lepanto, il 7 ottobre 1571.
La festa liturgica di Maria Ausiliatrice fu istituita da Pio VII, il 15 settembre 1815. come ringraziamento per il suo ritorno a Roma, dopo essere stato imprigionato per cinque anni da Napoleone.
Il 16 agosto di quello stesso anno 1815 nasceva a Castelnuovo, in Piemonte, san Giovanni Bosco, che fu il più grande devoto e propagatore del culto a Maria Ausiliatrice. Egli maturò questa devozione nei drammatici anni Sessanta dell’Ottocento: gli anni delle leggi anticlericali in Piemonte, dell’occupazione degli Stati pontifici e della nascita del Regno d’Italia. Gli anni anche, nel maggio 1862, del famoso sogno di don Bosco delle due colonne, dove viene descritta la lotta della Chiesa, che nel mare in tempesta, si ancora alle colonne dell’Immacolata – Ausiliatrice e dell’Eucaristia. Altro fatto significativo furono le apparizioni della Madonna nei pressi di Spoleto, città appartenente allo Stato pontificio, che ebbero vasta eco e furono interpretate come segno dell’ aiuto di Maria nelle vicende tormentose della Chiesa in Italia. L’ 8 maggio 1862, l’arcivescovo di Spoleto, mons. Giovan Battista Arnaldi, battezzò la Madonna che oggi si venera nel Santuario della Stella con il titolo di Auxilium Christianorum. Don Bosco lo annunciò con grande contentezza il 24 maggio 1862, come si legge nelle sue Memorie Biografiche. L’8 dicembre 1862 Don Bosco dichiarò al chierico Giovanni Cagliero, poi cardinale, il motivo della sua devozione alla Madonna sotto il titolo di Maria Ausiliatrice: “Sinora abbiamo celebrato con solennità e pompa la festa dell’Immacolata, ed in questo giorno si sono incominciate le prime opere degli Oratori Festivi. Ma la Madonna vuole che la onoriamo sotto il titolo di Maria Ausiliatrice: i tempi sono così tristi che abbiamo bisogno che la Vergine SS. ci aiuti a conservare la fede cristiana“.
In quello stesso 1862 don Bosco avviò la progettazione della chiesa di Maria Ausiliatrice a Torino, che fu costruita, come gli aveva ordinato la Madonna, nel punto esatto del martirio dei santi soldati Avventore e Ottavio, ritenuti i primi martiri di Torino, nel III secolo, e celebrati insieme al compagno d’armi san Solutore. La Chiesa di Santa Maria Ausiliatrice, destinata a divenire Basilica e Santuario, fu consacrata il 9 giugno 1868.
All’interno della Basilica, la raffigurazione principale della Madonna Ausiliatrice si trova nella grande pala d’altare realizzata dal pittore Tommaso Lorenzone, su commissione di don Bosco.
Al centro della composizione, la Vergine Maria è raffigurata in piedi su un trono di nubi, in un mare di luce e di maestà, con in braccio il Bambino Gesù. Indossa una tunica rossa e un mantello blu, simboli rispettivamente dell’amore e della fedeltà. Nella mano destra tiene uno scettro, segno della sua regalità, mentre sul capo porta una doppia corona: una di stelle e un diadema regale, che ne esaltano la maestà celeste. Con a destra tiene lo scettro che è simbolo della sua potenza, con la sinistra tiene il Bambino che ha le braccia aperte offrendo così le sue grazie e la sua misericordia a chi fa ricorso alla sua Augusta Genitrice. Attorno a lei, una schiera di angeli la incorona e la onora come Regina. Più in basso, sono raffigurati gli Apostoli e gli Evangelisti, che rappresentano la Chiesa universale. Essi rimirano attoniti la Santa Vergine che loro appare maestosa sopra le nubi. Nella parte inferiore del dipinto, si intravede la città di Torino con il santuario di Valdocco in primo piano, mettendo in luce il legame tra la missione salesiana e la protezione materna di Maria.
La pala è considerata una vera e propria catechesi visiva, che invita i fedeli a rivolgersi con fiducia alla Madonna, riconoscendola come potente aiuto e madre amorevole. Don Bosco desiderava che questa immagine trasmettesse la fiducia nell’intercessione di Maria, specialmente nei momenti di difficoltà. Don Bosco asseriva che era ormai la Chiesa stessa a volere «negli ultimi tempi segnalare il titolo di Auxilium Christianorum»; si era infatti epoca di «crisi straordinarie»: «Il bisogno oggi universalmente sentito di invocare Maria non è particolare, ma generale; non ci sono più tiepidi da infervorare, peccatori da convertire, innocenti da conservare (…). Ma è la stessa Chiesa Cattolica che è assalita. È assalita nelle sue funzioni, nelle sacre sue istituzioni, nel suo capo, nella sua dottrina, nella sua disciplina; è assalita come Chiesa Cattolica, come centro della verità, come maestra di tutti i fedeli». (S. Giovanni Bosco, Maraviglie della Madre di Dio, invocata sotto il titolo di Maria Ausiliatrice, Torino 1868, p. 6).
Il titolo di Ausiliatrice si collega a quello di Maria Mediatrice. La potenza di Maria Ausiliatrice deriva dal fatto che Ella è Mediatrice di tutte le Grazie ed è Mediatrice perché ha partecipato alla Redenzione del Genere umano. L’Ausiliatrice è la manifestazione concreta della sua mediazione. Come corredentrice ha partecipato alla salvezza, come ausiliatrice la rende presente ed efficace.
Una preghiera composta da san Giovanni Bosco recita: “O Maria Ausiliatrice, Madre benedetta del Salvatore, validissimo è il tuo aiuto in favore dei cristiani. Per te le eresie furono sconfitte e la Chiesa uscì vittoriosa da ogni insidia. Per te le famiglie e i singoli furono liberati ed anche preservati dalle più gravi disgrazie. Fa’, o Maria, che sia sempre viva la mia fiducia in te, affinché in ogni difficoltà possa anch’io sperimentare che tu sei veramente il soccorso dei poveri, la difesa dei perseguitati, la salute degli infermi, la consolazione degli afflitti, il rifugio dei peccatori e la perseveranza dei giusti“.
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