Roberto de Mattei
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Alla fine della vita saremo giudicati sull’amore
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Alla fine della vita saremo giudicati sull’amore

“Alla fine della vita, amava ripetere san Giovanni della Croce, saremo giudicati sull’amore” (Opere, Edizioni OCD 2012, p.1091). E sull’amore fu giudicata, perdonata e ricompensata Maria Maddalena, la grande santa di cui il 22 luglio ricorre la festa liturgica, colei che con le lacrime del pentimento, asciugò e baciò i piedi di Cristo, e, per il suo amore ebbe la grazia di essere la prima testimone della Risurrezione del Signore.  

Maddalena era quella donna che unse i piedi a Gesù a casa di Simone il Fariseo, probabilmente a Nain in Galilea. San Luca racconta che “una peccatrice, saputo che egli era a tavola in casa del fariseo, portò un vaso di alabastro pieno di olio profumato e, stando ai piedi di lui, di dietro, piangendo, cominciò a rigargli di lacrime i piedi; e li asciugava con i suoi capelli; e gli baciava e ribaciava i piedi e li ungeva con l’olio”  (Lc, 7, 38). 

In questo gesto Maddalena manifestò tutta la sua fede nella divinità e misericordia di Dio, perché sapendo che solo a Dio, come dicono le Sacre Scritture, “appartiene di perdonare i peccati” (Is., 43, 25), credette che Gesù Cristo fosse Dio, il solo che avrebbe potuto perdonarla.  Manifestò anche la sua eroica umiltà, perché il suo fu un atto di pentimento pubblico, in cui non cercava il giudizio degli uomini, ma solo il perdono di Dio, ancora una volta secondo le parole della Sacra Scrittura: “umiliati davanti a Dio e agli uomini, perché troverai la grazia di Dio” (Eccl. 3, 20). 

Il Fariseo che era un uomo superbo, pensò tra sé e sé: se quest’uomo fosse un profeta, saprebbe chi è questa donna che lo tocca, perché è peccatrice. Con questo pensiero, egli mostrò la sua cecità intellettuale, perché giudicò Cristo incapace di rendersi conto di chi fosse quella donna, ma anche la sua durezza di cuore perché non comprese l’autentica conversione di Maria Maddalena, che piangeva ai piedi di Cristo.

Gesù, che aveva penetrato il pensiero del Fariseo, rimproverò il suo giudizio temerario e gli spiegò, attraverso la parabola dei due debitori, che la donna era stata perdonata a causa del suo amore. “Tu non mi hai cosparso il capo di olio profumato, ma lei mi ha cosparso di profumo i piedi. Per questo ti dico: le sono perdonati i suoi molti peccati, poiché ha molto amato. Invece quello a cui si perdona poco, ama poco» (Lc. 7, 39-47).

A Lei disse poi: “ ti sono perdonati i tuoi peccati”. Parole immensamente consolanti quelle di Gesù, che giudica l’amore dalla misura del pentimento ed è pronto a perdonare qualsiasi peccato all’anima veramente contrita. 

La Maddalena manifestò il suo amore per Gesù, ungendolo due volte con profumi preziosi. La prima volta nella casa del Fariseo, quando Lei gli chiese il perdono dei suoi peccati. La seconda volta nella casa di Betania, alla vigilia della domenica delle Palme, per mostrare a Gesù la sua gratitudine per la risurrezione di Lazzaro suo fratello. E anche in questo caso sparse lacrime di amore e si servì dei suoi capelli per asciugargli i piedi (Mt, 26, 6-13).

Quando a Betania la Maddalena giunse con un vaso di alabastro e unse i piedi e il capo di Gesù con un prezioso unguento, uno dei discepoli, Giuda Iscariota, osò protestare contro ciò ch’egli chiamava uno sperpero. Protestò non perché gli importasse nulla dei poveri, ma perché era ladro e rubava le elemosine che Gesù riceveva. Ma non fu solo: anche la voce di altri discepoli si unì alla sua. Gesù difese pubblicamente la fedeltà della Maddalena annunciando che la sua fama si sarebbe propagata per tutta la terra, ovunque fosse penetrato il Vangelo: “In verità vi dico: dovunque sarà predicato questo vangelo, nel mondo intero, sarà detto anche ciò che essa ha fatto, in ricordo di lei» (Mt, 26, 13). 

In entrambi i casi Maddalena fu calunniata e diffamata. I suoi gesti risultarono incomprensibili non solo a Simone il Fariseo e a Giuda, ma anche ai discepoli più zelanti, che la giudicarono una donna prodiga ed esibizionista.

Pochi giorni dopo però Maria Maddalena fu sola sotto la Croce, insieme a Maria Santissima e a san Giovanni, (Gv. 19,25). La Maddalena non fuggì per paura come fecero gli altri discepoli, non rinnegò Cristo come fece Pietro, ma rimase presente in ogni attimo della Passione e Gesù apparve a Lei per prima, dandole la missione di annunciare la Risurrezione agli Apostoli

Il primo testimone della Risurrezione fu dunque una donna in cui avevano abitato sette demoni (Lc, 8,2), così come il primo uomo di cui Gesù annunciò la redenzione sul Calvario, fu un ladrone, carico di delitti, ma pentito e convertito. Il numero e la gravità dei peccati commessi non pregiudica la salvezza, quando a questi peccati segue un sincero pentimento. Su questo principio si basa uno dei sette sacramenti, quello della penitenza, che costituiscono un inespugnabile baluardo contro i sette demoni che aggrediscono l’uomo.

La figura della Maddalena peccatrice fu inserita accanto a quella di Disma, il Buon Ladrone nella sequenza del Dies Irae:“Qui Mariam absolvisti, Et latronem exaudisti, mihi quoque spem dedisti. Preces meae non sunt dignae Sed tu bonus, fac benigne ecne perenne cremer  igne”: “Tu che perdonasti Maria Maddalena, tu che esaudisti il Buon ladrone, anche a me hai dato speranza.  Le mie preghiere non sono degne; ma tu, buon Dio, con benignità fa’ che io non sia arso dal fuoco eterno”.

La Leggenda aurea racconta che la Maddalena con i fratelli e altri discepoli partì dalla Palestina per giungere, dopo un viaggio agitato e pericoloso sulle coste della Provenza, Qui passò tutto il resto della sua vita in una grotta facendo penitenza. La “Sainte Baume”, che in antico provenzale significa “santa grotta” è il luogo dove la tradizione vuole che sia morta la Santa. Oggi è luogo di pellegrinaggi, in Provenza, tra Marsiglia e il confine italiano   

E’ vero dunque che “alla fine della vita saremo giudicati sull’amore” e santa Maria Maddalena è per noi modello di un amore umile e ardente, di una fedeltà eroica e perseverante, di un profondo spirito di penitenza, espressione dell’odio del peccato che deve accompagnare il vero amore a Dio, seguendo l’esempio del Divino Maestro che insegna: “Ho osservato i comandamenti del Padre mio e rimango nel suo amore” (Gv. 15, 10).

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