Roberto de Mattei
Podcast di Roberto de Mattei
Luigi Orione: il Santo della Divina Provvidenza
0:00
-9:07

Luigi Orione: il Santo della Divina Provvidenza

Ricorrono quest’anno 150 anni dalla nascita di san Luigi Orione, fondatore della Piccola Opera della Divina Provvidenza. 

Nacque nel 1872 a Pontecurone, in provincia di Alessandria, da una famiglia povera ma religiosa, al cui interno maturò la sua vocazione sacerdotale. Decisivo fu il triennio trascorso a Torino presso l’oratorio salesiano, dove ebbe come confessore don Bosco e come prezioso consigliere don Michele Rua. 

Ordinato sacerdote nel 1895 si lanciò in un vorticoso apostolato, al cui centro fu la fondazione della Piccola Opera della Divina Provvidenza, le cui case si diffusero in tutto il mondo. 

L’11 febbraio 1903, presentando il piano dell’istituto da lui fondato a mons. Bandi, vescovo di Tortona, don Orione scriveva: “L’opera della Divina Provvidenza, nei secoli avanti la nascita di Nostro Signore Gesù Cristo, era coordinata a disporre l’umanità a ricevere Gesù Cristo Redentore; e, dopo la venuta di Nostro Signore, nel corso dei secoli nei quali la Santa Chiesa milita sulla terra, l’opera della Divina Provvidenza consiste nell’instaurare omnia in Cristo: illuminare cioè e santificare le anime nella conoscenza e nella carità di Dio, e instaurare successivamente tutte le istituzioni e tutte le cose, anche appartenenti alla società esterna degli uomini, in Nostro Signore Gesù Cristo Crocifisso, facendole entrare nello spirito e nella vita del Cattolicesimo”

Instaurare omnia in Cristo” (Ef. 1, 10) era il motto evangelico scelto da san Pio X nel 1903 come programma per il suo pontificato. Restaurare in Cristo, spiegava il Papa nella enciclica Il fermo proposito, “non solo ciò che appartiene propriamente alla divina missione della Chiesa, ma anche ciò che da  quella divina missione spontaneamente deriva: la civiltà cristiana nel complesso di tutti e singoli gli elementi che la costituiscono”. 

Questo programma “integrale” fu fatto proprio da don Orione, che ebbe con san Pio X  una profonda unione di anima. Don Orione, scrisse don Giuseppe De Luca, fu l’uomo di Dio dei tempi di san Pio X, come don Bosco lo era stato nei tempi di Pio IX. In una famosa udienza del 19 aprile 1912, egli chiese al Papa di poter emettere i voti religiosi perpetui dell’Istituto nelle sue mani. Il suo cuore traboccò di sorpresa e di immensa gioia quando Pio X lo invitò a professare subito i voti, senza i due testimoni previsti dalle norme canoniche. Il Papa, ricorda don Orione, “guardandomi dolcissimamente e con un sorriso celeste sulle labbra, mi disse: ‘Da testimoni faranno il mio e il tuo Angelo custode’”.

La devozione al Papa, intimamente legata a quella alla Provvidenza, costituisce una delle note distintive della spiritualità di don Orione, che volle introdurre nella sua congregazione, accanto ai tre voti classici di castità, povertà ed obbedienza, un quarto voto di fedeltà al Papato

L’Opera della Divina Provvidenza gode di obbligarsi con vincolo speciale alla Cattedra del beato Pietro, pronta a recarsi ovunque al Santo Padre piacesse di inviarla, senza voto però, di servire in tutto e per tutto il Romano Pontefice, e avuti siccome servitori fino alla morte e figli del Papa. Questi debbono aver fatto un sacrificio un sacrificio continuo e totale di se stessi alla volontà dei Superiori: non vivono che per la S. Chiesa, pronti per essa sempre a morire

Fu san Pio X a scegliere don Orione come suo vicario a Messina all’indomani del terribile terremoto che aveva sconvolto le coste della Calabria e della Sicilia il 28 dicembre 1908. La scelta di don Orione non era dovuta solo al suo spirito di abnegazione verso il prossimo, ma anche alla sua fedeltà al Papa. Don Orione assolse il suo compito nello spirito di carità che gli era proprio, prodigandosi per gli orfani ma non mancando di informare la Santa Sede sulle manovre degli ambienti massonici e modernisti.

Ricordando le parole di san Paolo Veritatem autem facientes in Charitate (Ef. 4, 15), don Orione scrive a questo proposito: “Vivere la verità nella carità, operare cioè sempre secondo gli insegnamenti della fede, che contiene la verità rivelata, sotto l’impulso della carità, fedeli alla verità, ma in una volontà e spirito di santo amore, di carità”.  “Anche quando ti alzerai paladino di rettitudine e della verità, segui l’ammaestramento dato da san Paolo ai cristiani di Efeso: Facere veritatem in charitate. E perché? Perché Deus charitas est”.

 Verità e carità, giustizia e misericordia, che umanamente vediamo come perfezioni contrapposte, in Dio formano un’unica perfezione e nelle anime dei santi, che tendono a riprodurre l’immagine divina, si conciliano spesso in maniera misteriosa ma reale. 

Don Orione morì a Sanremo il 12 marzo 1940. La Chiesa cattolica lo venera come santo dal 2004, quando è stato canonizzato da papa Giovanni Paolo II . Oggi il corpo di san Luigi Orione riposa, incorrotto, nel Duomo di Tortona ed è meta di continui pellegrinaggi.

La vita di san Luigi Orione può definirsi una teologia vissuta della Divina Provvidenza. Questa teologia è compendiata dalle ultime parole del Sermone della Montagna: “Cercate prima di tutto il regno di Dio e la sua giustizia, e tutto il resto vi sarà dato in sovrappiù” (Mt, 6, 33). Il Regno di Dio di cui parla il Vangelo inizia sulla terra, come anticipazione e prefigurazione di quello celeste. L’apparizione del Verbo Incarnato segna, in questo senso, un’epoca nuova per l’umanità. Dopo l’Incarnazione, il grande fine della storia è l’instaurazione del regno di Gesù Cristo sulle anime e nella società. La Provvidenza è l’atto eterno con cui Dio conduce, nel tempo storico, le creature verso questo fine. 

La teologia della Divina Provvidenza ha la sua espressione più alta nell’attesa di un’epoca di trionfo della Chiesa profetizzata da molti santi, ma annunciata dalla Madonna stessa a Fatima nel 1917. San Luigi Orione la annuncia con queste parole che suonano profetiche.

“L’avvenire è di Cristo! La barca di questo povero mondo fa acqua da tutte le parti: senza di Te va a fondo; vieni, o Signore, vieni! Risuscita in tutti i cuori, in tutte le famiglie: su tutte le plaghe della terra, o Cristo Gesù, risorgi e risorgi! Senti il grido angoscioso delle turbe che anelano a Te: vedi i popoli che vengono a Te, o Signore. A Te appartengono, sono la tua conquista, o Gesù, mio Dio e mio Amore! Stendi, o Chiesa del Dio vivente, le tue grandi braccia, e avvolgi nella tua luce salvatrice le genti. O Chiesa veramente cattolica, Santa Madre Chiesa di Roma, unica vera Chiesa di Cristo, nata non a dividere, ma ad unificare in Cristo e a dar pace agli uomini! Mille volte ti benedico e mille volte ti amo! Bevi il mio amore e la mia vita, o Madre della mia Fede e della mia anima!

Chiediamo l’intercessione di san Luigi Orione in questi tempi così difficili per la Chiesa e la società.

0 Comments
Roberto de Mattei
Podcast di Roberto de Mattei
Analisi e commenti sull’attualità religiosa, politica e culturale.