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Maria, Madre della Divina Provvidenza
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Maria, Madre della Divina Provvidenza

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La Congregazione dei Chierici Regolari di San Paolo, conosciuta con il nome di Barnabiti, festeggia il terzo sabato del mese di novembre la Madonna della Divina Provvidenza, Mater Divinae Providentiae, alla quale riserva una particolare venerazione. Dopo la morte del fondatore di quest’ordine, sant’Antonio Maria Zaccaria (1502-1539), il culto alla Divina Provvidenza venne espresso dalla devozione verso un quadro dal titolo “Mater Divinae Providentiae“, dipinto da Scipione Pulzone da Gaeta intorno al 1580, ed esposto in ogni casa e cappella barnabita. Nel 1744 Benedetto XIV concesse una messa della beata Vergine Maria, Madre della Divina Provvidenza, venerata a Roma nella Chiesa di san Carlo detta «ai Catinari», da celebrarsi il sabato che precede la terza domenica di novembre. Il 5 agosto 1896, padre Benedetto Nisser, Superiore Generale dei Barnabiti, stabilì che ogni chierico regolare doveva avere una copia di tale dipinto nella propria residenza.

A Milano, una copia di quest’immagine è venerata nella chiesa di sant’Alessandro, la cui prima pietra fu posta nel 1602 dal cardinale Federico Borromeo. La famiglia Borromeo fu sempre legata ai Padri Barnabiti. Non a caso la chiesa romana di san Carlo ai Catinari, completata nel 1620, fu dedicata a san Carlo Borromeo, benefattore dell’ordine barnabita. 

Il culto alla Madonna della Divina Provvidenza caratterizza anche due grandi santi italiani dell’epoca moderna, san Luigi Guanella (1842-1915) e san Luigi Orione (1882-1940).

Sul bollettino «La Divina Provvidenza» del novembre 1895 comparve un articoletto di don Guanella, col titolo: La Madonna della Divina Provvidenza. La Madonna vi è descritta sotto questo titolo, secondo l’immagine che don Guanella venerò a Roma presso la chiesa di S. Carlo ai Catinari. «La Madonna della divina Provvidenza – scrisse don Guanella – raccoglie il suo divin Figlio avvolto in un copioso ammanto, e se lo stringe amorosamente al cuore e lo guarda con due occhi ammirabili per la divina gioia che inonda, quasi per dire: io abbraccio la divina Provvidenza, quella divina Provvidenza, la quale si serve di me, umile ancella, perché fornisca cibo ed assistenza a questo celeste Infante, che è la divina Provvidenza incarnata. La Beata Vergine della divina Provvidenza è la carissima nostra Madre, la quale gode di essere chiamata con questo titolo, per essere più pronta al soccorso nostro. Che consolazione in mezzo ai triboli della vita avere a chi ricorrere, e ricorrere alla gran Vergine della divina Provvidenza. Nelle varie opere della Piccola Casa, la nostra comune Madre Maria SS. viene venerata sotto questo titolo di Madre della divina Provvidenza». 

Nel 1912 don Guanella partecipò al Congresso internazionale mariano, tenutosi a Treviri e vi tenne, per la delegazione italiana, una relazione entusiastica su questo titolo mariano, proclamandovi che tutta la sua opera era debitrice alla protezione di Dio e della beata Vergine. 

Quando parla di Divina Provvidenza, normalmente don Guanella si riferisce a Gesù Cristo, la Divina Provvidenza incarnata. Maria invece è la Madre della Divina Provvidenza incarnata nel suo seno. Anche san Luigi Orione accolse e sviluppò il culto della Madonna della Divina Provvidenza,   sotto il titolo di Mater Dei. Riferendosi al titolo Madonna della Divina Provvidenza disse: “Come gli Agostiniani hanno la Madonna del Buon Consiglio… I Francescani, che furono i difensori della Immacolata, hanno l’Immacolata… la Madonna nostra della Divina Provvidenza, è la Mater Dei, la onnipotente per grazia”. 

Per don Orione, come per don Guanella, il titolo della Madonna Madre della Divina Provvidenza si fonda su due oggetti o verità della nostra fede: nella Provvidenza divina, che è l’onnipotenza benevola e paterna di Dio e la maternità della Madonna, Madre di Dio, che a lei, incarnandosi, si affida, bambino bisognoso di tutto, di affetto, di custodia e di sviluppo ed educazione. 

Caratteristica dei due santi è anche una fede personale e vissuta nella Divina Provvidenza: “Nelle opere della Provvidenza – dice don Guanella – bisogna confidare come se tutto facesse Dio e noi nulla e al tempo stesso faticare come se tutto dipendesse da noi nulla da Dio“.

 La giaculatoria “Santissima Provvidenza di Dio, provvedici tu», riassume questa teologia della storia.

 Nella Famiglia Orionina la festa della Madre della Divina Provvidenza è fissata al 20 novembre, perché proprio in quel giorno, nel 1954, avvenne l’approvazione pontificia definitiva della Congregazione e delle sue Costituzioni, mentre il 12 novembre si celebra, in tutte le case dell’Opera di san Luigi Guanella la solennità della Madre della Divina Provvidenza.

Per don Orione la teologia della Divina Provvidenza ha la sua espressione più alta nell’attesa di un’epoca di trionfo della Chiesa profetizzata da molti santi, ma annunciata dalla Madonna stessa a Fatima nel 1917. San Luigi Orione la annuncia con queste parole che suonano profetiche.

“L’avvenire è di Cristo! La barca di questo povero mondo fa acqua da tutte le parti: senza di Te va a fondo; vieni, o Signore, vieni! Risuscita in tutti i cuori, in tutte le famiglie: su tutte le plaghe della terra, o Cristo Gesù, risorgi e risorgi! Senti il grido angoscioso delle turbe che anelano a Te: vedi i popoli che vengono a Te, o Signore. A Te appartengono, sono la tua conquista, o Gesù, mio Dio e mio Amore! Stendi, o Chiesa del Dio vivente, le tue grandi braccia, e avvolgi nella tua luce salvatrice le genti. O Chiesa veramente cattolica, Santa Madre Chiesa di Roma, unica vera Chiesa di Cristo, nata non a dividere, ma ad unificare in Cristo e a dar pace agli uomini! Mille volte ti benedico e mille volte ti amo! Bevi il mio amore e la mia vita, o Madre della mia Fede e della mia anima!”.

La Divina Provvidenza è la mano di Dio che guida la trama misteriosa della storia. La devozione alla Divina Provvidenza costituisce uno straordinario rimedio non solo alle angustie della nostra vita, ma anche alla crisi drammatica del nostro tempo.

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Analisi e commenti sull’attualità religiosa, politica e culturale.