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Preghiera per la Chiesa a san Pio V
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Preghiera per la Chiesa a san Pio V

Il 25 giugno, per ricordare il 450esimo anniversario della morte di san Pio V, avvenuta a Roma il 30 aprile 1572, si è svolto un pellegrinaggio sui luoghi natali di san Pio V, a Bosco Marengo, in provincia di Alessandria, dove sorge il magnifico complesso monumentale di Santa Croce e Tutti i Santi, voluto e fondato dallo stesso Papa Ghislieri nel paese in cui era nato il 17 gennaio 1504, 

Entrato a 14 anni nell’Ordine dei Predicatori, Antonio Ghislieri, che in religione prese il nome di Mcihele, si distinse per la pietà personale e l’ortodossia della fede, tanto da essere nominato nel 1558 Inquisitore generale a vita di tutta la cristianità. Consacrato vescovo di Nepi e di Sutri, e creato poi cardinale, fu eletto Papa il 7 gennaio 1566, grazie all’appoggio decisivo del cardinal Carlo Borromeo, destinato come lui alla gloria degli altari. Nel suo breve pontificato, Pio V oppose un argine al dilagare delle eresie protestanti, stringendo alleanze con alcuni sovrani cattolici e affrontandone con determinazione altri. Se il suo più fedele alleato fu il re di Spagna Filippo II, le sue più tenaci avversarie furono due regine: Caterina di Francia ed Elisabetta di Inghilterra. Contro quest’ultima il Papa non esitò a lanciare la scomunica, sciogliendo dal giuramento alla sovrana i sudditi inglesi. 

San Pio V fu anche un grande riformatore dei costumi, che ristabilì la disciplina ecclesiastica, combatté la sodomia, la simonia e restaurò la liturgia della Chiesa devastata dal protestantesimo. Nella sua ultima sessione il Concilio di Trento aveva dato mandato al papa Pio IV di procedere alla pubblicazione del Catechismo, del Breviario e del Messale. Fu il suo successore Pio V, a promulgare i tre documenti: nel 1566 il Catechismo; nel 1568 il Breviario e nel 1570 il Messale romano con la celebre bolla Quo primum.  

Il nome di Pio V, che il cardinale Georges Grente (1872-1959) definì, “il Papa delle grandi battaglie”, è legato soprattutto al trionfo di Lepanto. Il grande pontefice impiegò tutte le sue forze per creare una “Lega Santa” contro gli Ottomani, sostenne l’impegno militare finanziariamente e con la costituzione di una flotta pontificia, ma soprattutto determinò la vittoria con l’efficacia della sua preghiera. Il Pontefice attribuì il trionfo dell’armata cristiana all’intercessione della Vergine e in suo onore istituì la festa del Rosario, stabilendo che nelle Litanie lauretane si aggiungesse l’invocazione “Auxilium christianorum”.

San Pio V fu un Papa santo. Oggi noi non sappiamo né che cosa è un Papa né che cosa è un santo. Il Papato rappresenta il bene più alto cui la società umana possa ordinarsi e verso di esso occorre quella devozione che, come osserva un grande convertito dell’Ottocento, il padre Frederick W. Faber, costituisce una parte essenziale della vita spirituale cristiana. La devozione al Papato va sviluppata soprattutto in tempi come gli attuali, in cui questa suprema istituzione è scossa dalle tempeste. Per questo desidero fare conoscere e invitarvi a recitare una bellissima preghiera che a san Pio V rivolge Dom Prosper Guéranger, nel suo capolavoro L’Anno liturgico:

“Ascolta o Pontefice santo, i voti della Chiesa militante, i cui destini furono, per qualche tempo, affidati alle tue mani. Anche morendo, implorasti per lei, in nome del Salvatore risuscitato, la protezione contro i pericoli, ai quali era ancora esposta. Vedi come ai nostri giorni in quale stato ha ridotto quasi l’intera cristianità il dilagare dell’errore. Per far fronte a tutti i nemici che l’assediano, la Chiesa non ha più che le promesse del suo divin fondatore; gli appoggi visibili le mancano tutti assieme; non le restano più che i meriti della sofferenza e le risorse della preghiera. Unisci le tue suppliche alle sue, dimostrandoci, così, che sèguiti sempre ad amare il gregge del Maestro. Proteggi a Roma la cattedra del tuo successore, esposta agli attacchi più violenti ed astuti. Prìncipi e popoli cospirano contro il Signore e contro il suo Cristo. Allontana i flagelli che minacciano l’Europa, così ingrata verso la Madre sua, così indifferente agli attentati commessi contro colei a cui tutto deve. Illumina i ciechi, confondi i perversi; ottieni che la fede illumini finalmente tante intelligenze smarrite, che scambiano l’errore per la verità, le tenebre per la luce.

In mezzo a questa notte così buia e così minacciosa, i nostri sguardi, o santo Pontefice, discernono le pecorelle fedeli: benedicile, sostienile e ne accresci il loro numero. Uniscile al tronco dell’albero che non può perire, affinché esse non siano disperse dalla tempesta. Rendile sempre più fedeli verso la fede e le tradizioni della santa Chiesa che è la loro unica forza, in mezzo a questo dilagare dell’errore che minaccia di tutto asportare. Conserva alla Chiesa il sacro Ordine nel quale tu fosti elevato a così alti destini; moltiplica nel suo seno quelle generazioni di uomini potenti in opere e parole, pieni di zelo per la fede e per la santificazione delle anime, quali noi ammiriamo nei suoi Annali, quali noi veneriamo sugli altari. Finalmente ricordati, o Pio, che sei stato il Padre del popolo cristiano, e seguita ad esercitare ancora questa prerogativa sulla terra, per mezzo della tua potente intercessione, fino a che sia completo il numero degli eletti.

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