Il mese di maggio, tradizionalmente dedicato alla Madonna, può essere un tempo prezioso per aumentare la nostra devozione alla Beatissima Vergine Maria.
In un bel testo spirituale dal titolo L’arte di utilizzare le proprie colpe (Edizioni Fiducia, Roma 2020, pp. 168, 12 euro) il padre Joseph Tissot (1863-1894), della congregazione dei Missionari di San Francesco di Sales, spiega che dobbiamo utilizzare i nostri peccati per riconoscere la nostra abiezione, accrescere la confidenza in Dio e consolidarci nella perseveranza. La contrizione, la confessione e la penitenza rendono infatti l’uomo più degno d’onore di quanto il peccato l’abbia reso biasimevole.
Soprattutto non dobbiamo mai scoraggiarci, ma dobbiamo sempre rifugiarci nel Cuore di Maria. Più la nostra miseria è profonda, più abbiamo bisogno di ricorrere al suo Cuore materno. E il mese di maggio è una grande occasione per ricordarci questa verità
Certo, Gesù da solo è sufficiente alla salvezza del genere umano, ma il Divin Redentore ha voluto che sua Madre fosse il mezzo per cui la grazia scende a noi, la scala che ci conduce a Dio, la porta che ci apre l’accesso della sua bontà, il collo per cui giungono all’intero corpo della Chiesa i meriti del suo Capo. Gesù ha voluto che tutto ci venga da Maria. E’ Lei che ci ottiene la contrizione e il perdono dei nostri peccati. E’ Lei il porto sicuro per tutti coloro che navigano nelle onde agitate del mondo. La Madonna è la forza dei deboli, la speranza degli invalidi, il rifugio dei peccatori, la cui misericordia a nessuno viene meno
Ciò vale non solo per i singoli uomini, ma per la società intera, che attraverso la Madonna attende di essere riscattata dalle proprie colpe, come scriveva il prof. Plinio Corrêa de Oliveira, in un articolo apparso il 23 maggio 1943 sulla rivista “Legionario”, da lui diretta a San Paolo del Brasile. (L’articolo è stato tradotto e diffuso in lingua italiana nel maggio 2023 a cura dell’associazione Tradizione Famiglia Proprietà).
Il mese di maggio, spiegava il professore brasiliano, ci insegna ad amare Maria Santissima per la sua gloria e a vivere più costantemente la nostra vita di unione filiale a Lei. In questo mese sentiamo la speciale protezione della Madonna estendersi su tutti i fedeli, e se viviamo in modo adeguato questi trenta giorni appositamente consacrati alla Madonna, “ciò che ci rimane è una maggiore devozione, una fiducia più speciale e, per così dire, un’intimità più marcata con Maria Santissima, in modo che in tutte le vicissitudini della vita sapremo chiedere con più rispettosa insistenza, sperare con più invincibile fiducia e ringraziare con il più umile affetto per tutto il bene che fa per noi“.
Ciò vale soprattutto per i tempi di sofferenza, materiale e spirituale. Il prof. Corrêa de Oliveira così continua: “I figli non sono mai più sicuri della vigilanza amorevole delle loro madri che quando soffrono. Tutta l’umanità soffre oggi. E non solo tutti i popoli soffrono, ma si potrebbe quasi dire che soffrono in tutti i modi possibili. Le intelligenze sono spazzate via dalla burrasca dell’empietà e dello scetticismo. Tifoni impazziti di messianismi di ogni tipo devastano gli spiriti. Idee nebulose, confuse e audaci si insinuano in tutti gli ambienti e trascinano con loro non solo i malvagi e i tiepidi, ma a volte anche coloro dai quali ci si aspetterebbe una maggiore costanza nella Fede. Le volontà ostinatamente attaccate al compimento del dovere soffrono, con tutti i contraccolpi che derivano dalla loro fedeltà alla legge di Cristo. Chi trasgredisce questa legge soffre, perché lontano da Cristo ogni piacere non è in definitiva che amarezza, e ogni gioia è una menzogna. Soffrono i cuori di coloro che sono lacerati dagli orrori delle guerre che dilagano, delle famiglie che si disgregano, delle lotte che mettono fratelli contro fratelli ovunque. I corpi soffrono, decimati dal fuoco delle mitragliatrici, impoveriti dal lavoro, minati dalle malattie, sopraffatti da bisogni di ogni tipo. Si può dire che il mondo contemporaneo, simile al mondo al tempo in cui Nostro Signore nacque a Betlemme, riempie l’aria di un grande e clamoroso gemito, che è il gemito dei malvagi che vivono lontano da Dio, e dei giusti che sono tormentati dai malvagi”.
Queste parole del prof. de Oliveira, furono scritte ottant’anni fa, ma sembrano avere una forza profetica in un momento in cui le ombre della guerra si estendono ancora una volta sul mondo. C’è una guerra cruenta in corso tra la Russia e l’Ucraina, ma c’è anche una guerra strisciante, spirituale, culturale e psicologica, dovuta alla confusione, che ci separa talvolta, in maniera dolorosa, dai più cari amici e divide le stesse famiglie. Eppure, oggi come ieri, “quanto più oscure sono le circostanze, quanto più lancinanti sono i dolori di ogni genere, tanto più dovremmo chiedere alla Madonna di porre fine a tanta sofferenza, non solo per far cessare il nostro dolore, ma per il maggior beneficio della nostra anima. La Sacra Teologia dice che la preghiera della Madonna anticipò il momento in cui il mondo sarebbe stato redento dal Messia. In questo momento colmo di angoscia, rivolgiamo con fiducia i nostri occhi alla Madonna, chiedendoLe di abbreviare il grande momento che tutti stiamo aspettando, quando una nuova Pentecoste aprirà sprazzi di luce e di speranza in questa oscurità, e ristabilirà ovunque il Regno di Nostro Signore Gesù Cristo”.
Il mese di maggio è un mese di grazie speciali, per gli uomini e per i popoli e ogni anno l’anniversario di Fatima rende questo mese ancora più ricco di grazie. Nell’epoca drammatica che viviamo, tra le tante grazie che possiamo chiedere c’è quella di renderci conto della nostra abissale debolezza e di alimentare la nostra fiducia nella Madonna, perché, qualsiasi cosa succeda, Lei non abbandonerà mai chi in Lei confida.
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